Sezione 5

Speciazione

Ovvero l'evoluzione di una nuova specie. Può essere allopatrica (da ἄλλος, "àllos", diverso e πάτρα, "pàtra", patria, luogo d'origine) se è provocata dall'isolamento geografico tra popolazioni di una stessa specie; ciò è tanto più facile quanto più sono ristretta la popolazione isolata e diverso dal consueto il nuovo ambiente. Al contrario, si dice simpatrica (il prefisso σύν, "sun", può tradursi come "insieme con") se l'isolamento non è geografico, ma dovuto alla ripartizione in ambienti diversi (per esempio in seguito alla specializzazione della futura nuova specie nello sfruttamento di diverse fonti di cibo da quelle della popolazione originale) o alla selezione sessuale che favorisca determinati caratteri. Un'altra, quasi fantascientifica causa di speciazione simpatrica è la poliploidia, ossia la creazione di cellule con corredo genetico doppio in seguito a un errore di trascrizione; ne segue che l'individuo nato da questo imprevisto non è in grado di riprodursi con gli altri, ma solo di autofecondarsi, dando i natali a una nuova specie. Per strano che possa sembrare, tra le piante è un fenomeno comune: sono nati con questo meccanismo avena, frumento, patata, banano, arachide, orzo, pruno, melo, canna da zucchero, caffè. [informazioni tratte dal libro Immagini della biologia di Campbell et al.] torna su

Uccelli migratori

Tra gli uccelli, la migrazione è un fenomeno tutt'altro che raro: il 18% circa delle specie note la pratica, principalmente seguendo le stagioni per trovare cibo e quindi spostandosi in direzione Nord-Sud. L'orientamento viene mantenuto osservando le stelle e il sole, seguendo le catene montuose e rilevando il campo magnetico terrestre. In alcuni casi è possibile osservare migrazioni "a catena" in cui una specie va a occupare il posto di un'altra, a propria volta liberando l'habitat per una terza. Spesso al trovarsi in una o nell'altra residenza coincide con diverse fasi della vita degli uccelli, per esempio con la nidificazione e riproduzione.
Alle Eolie, un esempio particolarmente interessante di migratore è il rapace Falco eleonorae, detto falco della regina, presente in molte aree del Mediterraneo durante i mesi estivi. Vive in colonie, e quella di Panarea è in calo di individui, probabilmente a causa della presenza antropica (barche, elicotteri). Le abitudini di questo migratore sono sfasate rispetto alla maggioranza, il che ha senso dato che questo falco si nutre proprio degli uccelli che transitano sulle isole.

rotte f. eleonorae
Le rotte migratorie del Falco eleonorae. È interessante notare come si siano create delle popolazioni ciascuna con la propria rotta, un isolamento possibilmente premessa di una speciazione. Marion Gschweng et al.: All across Africa: highly individual migration routes of Eleonora's falcon In: Proceedings of the Royal Society B, Band 275; 2008: S. 2887-2896, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
Una caratteristica della migrazione è il riunirsi in stormi per affrontarla; ciò ha il vantaggio di ridurre il dispendio di energie durante il tragitto, tramite l'adozione di formazioni "a V" in volo.
Come avete visto nel video qui sopra (al minuto circa 0:25 potete notare un gruppetto di uccelli unirsi allo stormo da destra, subito sopra le case), il raduno in stormi (qui si tratta di storni, Sturnus vulgaris; in Inglese il nome comune è starling) ha la possibilità di risultare parecchio suggestivo, specie quando il numero di individui diventa alto (decine di migliaia). Questo fenomeno è appassionante anche da un punto di vista matematico: si tratta infatti di una proprietà emergente, che per capirci oltre il matematichese significa che nessuno degli uccelli ha idea di come formare uno stormo, ma è il comportamento del singolo, sincronizzato con quello dei vicini, a creare questo risultato. torna su

Piante pioniere

La selezione delle specie pioniere fu probabilmente favorita, insieme con l'attività vulcanica, dal contesto climatico di aridità crescente corrispondente all'ultima glaciazione (alcuni fossili sembrano confermarlo). Le poche specie pioniere, oggi osservabili a Vulcano, in quanto isola molto giovane e attiva fino a epoca recente, sono perlopiù di ciclo vegetativo breve: le piantine muoiono all'arrivo dell'estate, mentre i semi sopravvivono per germinare in autunno. Fa eccezione il romice (Rumex bucephalophorus), che è in grado di sopravvivere anche nella stagione secca.
A Stromboli, sui pendii sabbiosi, si trovano formazioni chiamate nebkas: sotto un individuo di fico (Ficus carica) trovano protezione altre piante; con il vento si accumula la sabbia, mischiandosi ai detriti vegetali e contribuendo alla creazione di suolo più fertile. torna su